Senato

Intelligenza Artificiale: Sfide e Soluzioni

Intelligenza artificiale: la parola a Consumatori Italiani ETS

Durante il convegno tenutosi il 4 giugno 2024, in Corte di Cassazione, si è assistito ad un importante ed interessate confronto riguardo al tema: “Tecnologie, transizione digitale, intelligenza artificiale, gestione e vantaggi per i consumatori”.

In questa occasione, hanno preso parola diversi professionisti, tra cui AVV. ALESSANDRO DE PROPRIS, DOTT. LUCA CARPENTIERI e DOTT. MAURO TALA’, i quali hanno identificato diversi limiti e punti di forza dell’Intelligenza Artificiale, inducendo interessanti riflessioni riguardo tale argomento, che ad oggi, risulta essere costantemente sullo sfondo delle nostre vite.

Intelligenza artificiale e Bias cognitivo

Oggi l’IA è la chiave per innumerevoli attività lavorative, basti pensare ai settori giuridico, commerciale e sanitario, in cui le nuove tecnologie assumono sempre più un ruolo significativo.

Durante il convegno, tra i diversi professionisti, ha preso parola il dott. Mauro Talà, imprenditore e manager nel settore Hi-Tech, il quale espone le sue riflessioni, in qualità di addetto ai lavori, che si occupa di abilitazione digitale per aziende e divulgazione scientifica nel settore tecnologico. Egli guida gli uditori in un percorso di pensiero, che parte dalla definizione di Bias cognitivo, attraversa quelli che sono gli errori umani trasferiti nell’IA, fino ad arrivare agli elementi chiave, che permettono di perfezionare sempre più il modello di intelligenza artificiale.

“Il bias cognitivo si riferisce a distorsioni o pregiudizi nei processi di pensiero umano. Questi pregiudizi possono influenzare la percezione, la memoria, la decisione e l’interpretazione delle informazioni.  Nell’apprendimento e nell’educazione, i bias cognitivi possono alterare la nostra capacità di acquisire e interpretare nuove informazioni.”

Il dott. Mauro Talà esplica che nel cervello umano sono presenti dei bias, ovvero, delle distorsioni di pensiero, che vanno a delineare gli schemi mentali di ciascun individuo. Tali bias sono la causa degli stereotipi e delle convinzioni sociali, che, ad oggi, l’umanità cerca di abbattere, ma ancora senza importanti risultati.

Intelligenza artificiale: un prodotto del cervello umano

In conseguenza di quanto descritto, si deduce che l’Intelligenza artificiale sia un prodotto del cervello umano e, come tale, “ha ereditato tutti i guasti che il cervello umano porta con sé”. Dunque, nello specifico, l’intelligenza artificiale generativa è un tipo di IA che crea nuovi contenuti e può generare testi, immagini, musica e molto altro. La fase di creazione avviene grazie ai modelli ispirati al cervello umano. Infatti, l’IA viene addestrata su grandi quantità di dati e usa esempi per imparare a riconoscere schemi e creare contenuti. Quindi, essa più dati vede, più diventa brava nel suo compito. Di conseguenza, i modelli di intelligenza artificiale fanno previsioni o creazioni basate su ciò che hanno imparato.

Un addestramento per il modello di intelligenza artificiale

“L’ Intelligenza Artificiale viene addestrata su grandi quantità di dati. Usa esempi per imparare a riconoscere schemi e creare contenuti. Più dati vede, più diventa brava nel suo compito.”, con queste parole il dott. Mauro Talà lascia riflettere sull’importanza delle modalità di addestramento del modello di intelligenza artificiale.

Infatti, il modello è l’algoritmo matematico che apprende dai dati per generare nuovi contenuti, e la chiave sta nel come viene addestrato tale algoritmo, facendo in modo che il modello apprenda dati sempre più efficaci, ma senza includere le distorsioni appartenenti al pensiero umano. Occorre escludere tutti quegli schemi mentali, non adeguati e poco efficaci per il raggiungimento degli obiettivi lavorativi. In particolare, gli algoritmi basati su dati che includono Bias di genere o socioeconomici, non porteranno ad un risultato giusto ed in linea con le aspettative lavorative.

Ecco perché l’intelligenza artificiale va addestrata in maniera efficace e, per fare ciò, occorre adottare le soluzioni giuste.

Ricadute di Bias: una sfida da superare

Ad oggi, alcuni tribunali adottano l’intelligenza artificiale, per assegnare casi giuridici, determinare la cauzione e scegliere se concedere la libertà o meno ad un deputato. In alcuni stati, addirittura, l’attività dei giudici è sostituita da robot. Inoltre, anche nel settore sanitario si riscontrano importanti cambiamenti, conseguenti all’utilizzo dei modelli di IA, ma spesso il sistema si blocca a causa dei bias etnici e culturali, con conseguente limite nell’algoritmo, il quale sottostima le esigenze sanitarie di determinati pazienti, in relazione alla cultura di appartenenza.

Tutto ciò, porta allo sviluppo di App sempre più specializzate nel cambiare connotati delle persone, innescando negli individui, un senso di bassa autostima e di insoddisfazione personale. Insomma, si entra inevitabilmente in un circolo, in cui la società resta bloccata da schemi mentali e continue distorsioni di pensiero che, di conseguenza, l’essere umano trasferisce alle nuove tecnologie, dando vita alle cosiddette “ricadute di Bias”.

Le soluzioni per un modello di intelligenza artificiale efficace

In conseguenza alle riflessioni presentate da Consumatori Italiani ETS, in Corte di Cassazione, emerge che i modelli di intelligenza artificiale vanno guidati ed addestrati, al fine di non ricadere nei pregiudizi e nelle distorsioni di pensiero che l’essere umano è portato ad avere.

In un mondo sempre più rivoluzionario, che sta cambiando costantemente, seguendo l’innovazione digitale, è importante che si cerchi di limitare i bias cognitivi, in quanto questi fanno in modo di, così come nell’uomo, indurre errori di processo negli algoritmi. Dunque, è importante che gli esseri umani limitino il più possibile gli svantaggi, scaturiti dagli errori dei modelli di intelligenza artificiale. Per fare ciò, Consumatori Italiani, trova le soluzioni, ricordando e promuovendo i tre elementi chiave, appartenenti al regolamento europeo sull’IA, ovvero: trasparenza, monitoraggio e valutazione del rischio.

Conclusioni e ringraziamenti

In conclusione, in relazione all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie, il ruolo delle associazioni consumatori è quello di offrire educazione e sensibilizzazione, collaborazione con esperti e ricercatori, monitoraggio e audit, assistenza legale e risorse informative, trasparenza e collaborazione internazionale.

Un ringraziamento a tutti i relatori che hanno tracciato un quadro più chiaro e comprensibile sulla contorta questione delle opportunità e delle insidie che caratterizzano questa delicata fase di transizione digitale.

Ringraziamenti speciali vanno all’ AVVOCATO PAOLO NESTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL’ ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA, ALL’ AVVOCATO CRISTIANA ARDITI DI CASTELVETERE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DIRITTO DEI CONSUMATORI ED AL GRANDE SEGRETARIO GENERALE DI CONSUMATORI ITALIANI ETS L’ AVVOCATO ALESSANDRO DE PROPRIS per l’organizzazione di questo incontro di approfondimento su una tematica così delicata e controversa.